Il teatro greco di Siracusa presenta una struttura che si rifà al modello classico della magna Grecia:

i teatri siciliani di Siracusa, Taormina, Segesta ed Eraclea Minoa sono una riproduzione del modello ellenico.

Teatro greco di Siracusa

Teatro greco di Siracusa

Il teatro greco di Siracusa ospitava e ospita ancora oggi le rappresentazioni teatrali classiche.

E’ alla città di Atene che si guarda, infatti, in particolare alle tragedie del V sec. a.C. e al modello che esse fornirono:

ad esempio le Dionisie, spettacoli che venivano organizzati ai piedi dell’acropoli di Atene in onore di Dionisio.

Assolvevano allo stesso tempo a una funzione educativa, civica e religiosa e per questo motivo venivano offerte gratuitamente dalla polis ai cittadini.

In Sicilia tuttavia non si riuscì a ricreare in medesimo ambiente, in quanto la scena fu sempre incentrata su tematiche di intrattenimento e di vita comune.

Teatro greco di SiracusaStruttura del teatro greco a Siracura

Il teatro greco di Siracusa consta di tre elementi fondamentali: la Cavea o Theatron, l’Orchestra e la Scena o Skene.

Cavea

1) la Cavea è realizzata, attraverso degli scavi praticati sul promontorio Temenite, interamente nella roccia.

Dalla roccia è stata ricavata la parte più evidente dell’opera.

E’ formata da una serie di gradinate di pietra a forma di semicerchio.

Divise in nove settori, sono destinate ad accogliere gli spettatori e costituita da 46 gradini.

Al suo interno potevano prendere posto fino a 15.000 persone di vario ceto sociale.

Così come i moderni stadi di calcio, anche nell’antichità la struttura ospitava il pubblico collocandolo in modo diverso in sezioni e tribune d’onore:

questa volta, però, in base a un criterio di importanza sociale.

Infatti, le prime file e i posti d’onore venivano riservati a personaggi illustri come sacerdoti, magistrati, nobili;

il resto della popolazione si accomodava, invece, sempre più in alto, fino al settore più estremo.

Quest’ultimo veniva finanziato dalla polis ed era destinato ai meno abbienti.

Si pensa, anche se con qualche riserva, che l’ingresso fosse esteso anche alle donne.

La parte superiore della cavea, destinata al popolo, è quella peggio conservatasi.

Gli spagnoli, infatti, nel XVI secolo, ricavarono da essa banchi di roccia per la costruzione di strutture difensive per l’isola di Ortigia.

Teatro greco di Siracusa Teatro greco di Siracusa

Orchestra

 2) Gli spettatori erano tutti rivolti verso la zona centrale della struttura: l’orchestra.

Il termine deriva dal greco orcheomai (danzare).

Indicava il luogo in cui si muoveva e danzava il coro e dove, forse, in origine recitavano anche gli attori.

Nei pressi dell’orchestra, il teatro di Siracusa presentava, poi, dei passaggi laterali:

servivano per le apparizioni sceniche degli spiriti.

Solitamente al centro dell’orchestra è presente anche un altare dedicato alla divinità.

Scena

3) Infine la scena o skené era lo spazio principale in cui avveniva l’azione.

La scena del teatro greco di Siracusa presenta oggi profondi solchi e scavi ai quali non è facile dare una spiegazione:

forse opera dei romani i quali dedicarono questo spazio alla lotta fra gladiatori e bestie al pari di quanto avveniva al Colosseo.

Tutt’oggi comunque, nel mese di giugno, vengono riprodotti e messi in scena spettacoli, in particolare tragedie, sia greche che latine.

Teatro Greco di Siracusa

Rappresentazioni classiche greche: l’Agamennone.

Etimologia

Infine un accenno all’origine del termine teatro, dal greco Theatron.

E’ un sostantivo che trae sicuramente origine dal verbo theaomai (osservare).

Originariamente la parola si riferiva, dunque, all’insieme degli spettatori che assistevano alla rappresentazione.

Successivamente, intorno al IV secolo, passò a indicare il luogo in cui tali spettatori si riunivano.

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