Ragusa Monumenti Importanti

Ragusa è un comune di circa 73 mila abitanti, è situato nella parte meridionale dell’isola, a sud dei Monti Iblei. E’ il capoluogo di provincia posto più a sud della penisola italiana.

E’ possibile cliccare sulle foto seguenti che rappresentano i monumenti più importanti di Ragusa.

Prospetto frontale del Duomo di San Giorgio a Ragusa Ibla
Duomo di San Giorgio a Ragusa Ibla
Spiaggia di Marina di Ragusa con palme
Marina di Ragusa
Visuale dall'alto del Castello di Donnafugata a Ragusa con pertinente giardino
Il Castello di Donnafugata
Particolare della facciata della cattedrale di San Giovanni a Ragusa
La Cattedrale di San Giovanni a Ragusa
Facciata del duomo di San Giorgio a Modica
Duomo di San Giorgio a Modica
Particolare della spiaggia di Punta Secca posta di fronte la casa di Montalbano
Punta Secca

Ragusa monumenti importanti: la città.

Ragusa è divisa in due parti che sono separate da un profondo burrone, la “Valle dei Ponti” così definito perché caratterizzato dalla presenza di tre suggestivi ponti:

il Nuovissimo (San Vito), il vecchio (Cappuccini) e il Nuovo.

A seguito del  fortissimo terremoto del 1693, la città venne rasa quasi completamente al suolo.

Di numerose case, chiese, palazzi e perfino del castello che sorgeva sulla parte più alta del colle, non rimane nessuna traccia.

La ricostruzione la divise così in due grandi quartieri:

una parte degli abitanti, infatti, decisero di costruire le loro case nello stesso posto in cui si trovavano prima, rispettando il tradizionale impianto medievale;

altri, invece, preferirono l’altopiano (sito in contrada Patro) e la creazione di una struttura più moderna.

Le opere architettoniche realizzate dopo il terremoto, così come quelle sorte a causa del medesimo evento nefasto in tutto il territorio della “Val di Noto”.

Di stampo squisitamente barocco, sono state riconosciute come patrimonio dell’UNESCO.

Etimologia

Il nome Ragusa, in siciliano “Rausa”, è frutto di una lunga evoluzione storica:

la città fu fondata, infatti, dai Siculi e conosciuta con il nome originario di Hybla.

Questo divenne Hybla Heraea a seguito della costruzione di Siracusa e del conseguente dominio dei greci che consacrarono la città alla dea Hera, protettrice dei campi.

Con la comparsa in scena dei Romani, la città fu presa senza nessuna resistenza da parte dei suoi abitanti.

Questa acquisì gradualmente la denominazione di Hereum e successivamente quello latinizzato di Hereusium.

Vista della città di Ragusa con particolare del ponte

A seguito del grande scisma dell’Impero Romano la città passa sotto il controllo dell’Impero Romano d’Oriente: i Bizantini la governano per cinque secoli circa.

E’ in questo contesto che il nome muta da Hereusium a Reusia.

Probabilmente il nome Ragusa è legato al termine greco Ρογος (Rogos), che significa granaio in riferimento all’abbondanza dei raccolti.

Le vicissitudini legate alla Sicilia, come si sa, furono innumerevoli:

a partire dal 844 sono gli Arabi, dopo vicende alterne, a prendere possesso della zona sud-orientale dell’isola.

il nome alla città divenne Ragus (dal greco, come visto sopra) o, secondo altre fonti, Rakkusa, che secondo il significato arabo concerne il “posto in cui si verifica un evento importante”.

Da quest’ultimo a quello attuale il passo è breve. Nel XVIII secolo si consolida definitivamente in Ragusa.

 

La leggenda

La leggenda narra del modo in cui il territorio si divise in due parti fra loro contrapposte:

nel 1091 i cittadini di Cosenza (in siciliano i “Cusinzari”) si opposero al loro sovrano, il duca Ruggero il Guiscardo, sollevando una grande insurrezione popolare.

Quest’ultimo dopo qualche fatica riuscì a domare la rivolta e a ristabilire l’ordine, imponendo delle condizioni di pace ragionevoli.

I cosentini, però, temendo una vendetta del loro signore, decisero di emigrare e di trasferirsi in Sicilia:

fu così che, visto il numero non indifferente dei nuovi arrivati e temendo di perdere i propri posti di lavoro nelle campagne, i Ragusani li relegarono fuori dalle mura costringendoli a concentrare lì il proprio insediamento.

Nacque un antagonismo che non si assopì nemmeno con i secoli:

importante è infatti il campanilismo che contraddistingue la città e che vede i sostenitori della Chiesa di San Giorgio (“Sangiorgiari”) contrapporsi a quelli della Chiesa di San Giovanni (“Sangiuvannari”).

Se sei curioso di sapere cosa vedere e visitare a Ragusa, non puoi perdere l’occasione di ammirare il duomo di San Giorgio a Ragusa Ibla.

Risalendo il corso XXV Aprile di Ragusa Ibla, svetta altissimo sopra la piazza.

E’ una delle opere  più suggestive dello scenario del Barocco Siciliano.

La chiesa ha, però, una collocazione non regolare rispetto alla sottostante piazza:

il suo asse centrale è,  infatti, leggermente ruotato rispetto alla linea che risulta dal prolungamento della piazza, non risultando fra l’altro perfettamente allineata con gli assi delle strade.

In questo modo permette all’osservatore che si introduce in piazza duomo di scorgere la chiesa nelle sue tre dimensioni e di ammirare finanche la sua cupola.

Il castello di Donnafugata costituisce il fiore all’occhiello della provincia di Ragusa:

rappresenta una delle più suggestive opere architettoniche di tutto il territorio.

Viene spesso accostato al castello del celebre romanzo il “Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa.

Accostamento improprio se si pensa che il castello in questione è quello di Palma di Montechiaro (situato a circa cento chilometri di distanza).

Il nome “Donnafugata” deriva probabilmente dall’arabo “Ayn As Jafat” che significa “sorgente della salute”:

è dovuto alla presenza nelle vicinanze di una sorgente di acqua intorno alla quale nacque il primo insediamento di popolazioni arabe verso la fine del 1900.

Il portale di San Giorgio a Ragusa Ibla è l’unico elemento architettonico sopravvissuto al tremendo terremoto del 1693.

La chiesa di San Giorgio fu costruita, infatti, a Ragusa Ibla intorno al XII secolo:

Fu scelto tuttavia un luogo diverso rispetto a quello in cui oggi sorge l’odierno duomo di San Giorgio.

La chiesa formava una grande struttura a tre navate delimitate all’interno da due fila di sette colonne che, considerate le grandi dimensioni e la ricchezza degli interni (erano presenti dodici altari e un prezioso fonte battesimale), rendevano i luoghi particolarmente suggestivi.

Questa sensazione si amplificava alla vista dell’enorme campanile, frutto dell’ingegno dell’architetto ragusano DiMarco, che toccava i cento metri di altezza e si poneva fra i più grandi del tempo.

Per completare il tour su cosa vedere e visitare a Ragusa città, consigliamo la maestosa cattedrale di San Giovanni:

fu costruita agli inizi del XVIII secolo a seguito del terremoto del 1693 che la rase al suolo.

Per la ricostruzione venne scelta la parte nuova di Ragusa, su un luogo differente rispetto a quello in cui sorgeva prima:

precedentemente la chiesa era situata nella parte occidentale della città a ridosso del castello (a seguito del sisma quasi interamente distrutto).

Costituisce il principale centro di aggregazione sociale e fulcro della vita cittadina.

Se vuoi scoprire cosa vedere e visitare a Ragusa e dintorni, inoltre, devi conoscere Modica.

Il nome Modica deriva dall’arcaico termine siculo “Mùrika” che letteralmente significa “pietra”.

Ciò per la natura rocciosa del posto su cui sorse la città.

Secondo altre fonti, invece, la denominazione sarebbe stata assegnata dai fenici, i quali la chiamarono “Mùtika”:

termine che indica un luogo accogliente e protetto (letteralmente: “dimora”).

In entrambi i casi la città di Modica, dunque, sembra prendere il nome dalle caratteristiche dei luoghi:

la conformazione del terreno, infatti, presenta un tipo di roccia molto tenero, un calcare marmoso, che consente una facile lavorazione.

Numerose sono, infatti, le grotte scavate nelle pareti, circa settecento, utilizzate nei secoli come abitazioni.

Inoltre, in questa pagina su cosa vedere e visitare a Ragusa, non potevamo tralasciare le località marittime.

Marina di Ragusa, negli ultimi anni, è balzata ai primi posti della classifica delle più belle spiagge d’Italia, complice anche l’apertura di un grandioso porto turistico:

attualmente è una località balneare a cui è stata attribuita la prestigiosa Bandiera Blu.

Pur essendo un moderno posto di villeggiatura e di mare, era conosciuta fin da epoche remote:

in particolare a partire dal periodo bizantino, tanto da essere utilizzato come luogo di carico.

Poi, per scopi difensivi e di avvistamento: testimonianza ne è la Torre Cabrera (XVI sec.).

Questa serviva per avvistare le incursioni arabe e per la difesa del territorio.