Noto, in provincia di Siracusa, è una città di circa 24 mila abitanti.
Nonostante il numero non eccessivo di cittadini, si estende per oltre mezzo migliaio di chilometri quadrati.
Noto costituisce, così, il centro abitato più grande dell’isola.
Clicca sulle foto seguenti per scoprire il Barocco di Noto.
Noto
Anticamente la città di Noto sorgeva nei pressi del monte Alveria:
la leggenda narra che il grande combattente siculo Ducezio avesse condotto la resistenza della città di Neas.
Nel V secolo a.C. infatti la città subì l’invasione delle popolazioni provenienti dalla Grecia.
Ducezio concentrò il popolo nella parte più alta del monte:
grazie alle sue profonde valli, il monte costituì una naturale difesa alla città.
Con il passare dei secoli la città subì comunque l’influenza greca, entrando in contatto con la polis di Siracusa.
In questo periodo alla sua classica denominazione di Neas si affianca quella di Neaton.
Il destino di Noto, così come quello di molte altre città della Sicilia, si intreccia con l’Impero Romano:
la città viene dichiarata alleata di Roma e assume il nome latino di Netum.
Le successive presenze di Bizantini e Arabi contribuirono alla crescita della città:
i Bizantini contribuirono al suo sviluppo artistico attraverso la creazione di opere e monumenti;
gli Arabi introdussero importanti tecniche agricole, favorirono i traffici commerciali e rafforzarono l’apparato militare.
Non a caso, infatti, la città produsse, specie nel quattrocento, un particolare fermento artistico, scientifico e letterario.
Ospitò personalità illustri e meritò così l’appellativo di “Città ingegnosa” da parte di Ferdinando II d’Aragona.
La città venne conosciuta inoltre come la “Dotta”, la “Celebre” e “Città che non fu mai conquistata con la forza” (Urbs nunquam vi capta).
Il terremoto del 1963
Il terribile terremoto del 1693, tuttavia, non risparmiò nemmeno Noto e la rase al suolo.
Questo permise, però, agli architetti più in voga del tempo la ricostruzione della città secondo un nuovo progetto.
Fu scelto un assetto urbanistico omogeneo e regolare, con una struttura reticolare perfetta:
strade parallele, piazze suggestive e importanti scalinate di raccordo fra piani posti a diverse altezze.
Grazie all’ingegno di artisti come il Gagliardi, Labisi e Sinatra la città fu ricostruita secondo un unico stile:
il Barocco.
Inoltre, a rendere unico lo scenario, contribuì, oltre l’abilità degli artigiani, anche il particolare tipo di pietra impiegata:
si tratta di tufo arenario, tipo di roccia tenera, che al contatto con la luce solare diventa d’orata.
Questi sono sicuramente gli elemento che la contraddistinguono in tutto il mondo Noto.
l’UNESCO ha inserito la città, “giardino di pietra”, nella lista dei beni patrimonio dell’umanità.
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