Il Castello dei Conti di Modica

Il Castello dei Conti a Modica rappresenta, dopo il Duomo di San Giorgio e la chiesa di San Pietro, l’opera più conosciuta della città.

Realizzato in cima ad un promontorio è stato per lungo tempo il centro del potere politico della Contea di Modica.

Il castello dei Conti a Modica costituiva la dimora dei Conti e poi quella del governatore della Contea. Fungeva inoltre da istituto carcerario e sede della Giustizia.

La sua collocazione logistica lo rendeva facilmente difendibile: due dei tre lati sono costituiti, infatti, dalle pareti rocciose del promontorio, naturale barriera alle offensive dei nemici.

Inoltre, era circondato da spesse mura, ognuna delle quali terminanti in grandi e solide torri.

Purtroppo soltanto una di esse è sopravvissuta al terremoto del 1693. Reca al suo interno un orologio che è visibile anche da lontano:

risalente al 1752, composto da una struttura meccanica, si trova ancora in perfette condizioni di funzionamento;

è inoltre visitabile anche nella parte interna che ospita i meccanismi, le molle e i grandi ingranaggi.

Inoltre la particolare consistenza della roccia modicana ha permesso una perfetta fusione fra la struttura e il castello:

Gli elementi architettonici esterni del castello sono infatti costruiti in aderenza al promontorio.

Nella roccia sono state ricavate le scale di ingresso, i sotterranei e le vie di fuga che servivano per l’approvvigionamento in caso di assedio.

Castello dei Conti - Modica

L'interno del Castello dei Conti di Modica

All’interno del cortile erano presenti, nella parte superiore, i locali amministrativi: cancelleria e archivio;

mentre nella più interessante parte inferiore c’erano le carceri, di origine medievale, scavate anch’esse nella roccia.

Infine, per i soggetti più pericolosi furono scavati profondi fossati di circa sette metri nei quali venivano reclusi:

i criminali, infatti, venivano calati dall’alto, dall’unica apertura dalla quale potevano attingere aria e luce.

In questo modo non potevano più uscire a causa di solide grate in ferro. Una di esse è ancora visitabile.

Come tutte le prigioni, anche il castello offriva la possibilità di preghiera: era presente, infatti, la chiesa della Madonna del Medagliere riservata esclusivamente ai carcerati.

Per i momenti religiosi del conte e del governatore era stata costruita una cappella privata.

Dopo il terremoto del 1693 molto è andato distrutto: le mura, le torri o i portali di ingresso; finanche le campane, che scandivano tutti i momenti di vita del castello.